La storia del paese di Silla è
legata in modo indissolubile ai due fiumi che in questo luogo si incontrano: il
Silla (in antico detto Sèla) che scende
dal Corno alle Scale e confluisce nel Reno. Dalla posizione strategica al
confine del feudo comitale dei Bagni della Porretta, e dall’abbondanza di acque
e quindi di forza idraulica nasce nella ricca e potente famiglia gaggese dei
Tanari l’idea di derivare le acque dal
fiume Silla in un canale per alimentare un nuovo mulino. Nel 1569 il Senato di
Bologna concede ai Tanari la derivazione delle acque del Silla e la costruzione
del mulino in comune di Bombiana, nel luogo detto “Chiesolo de’ Rossi” presso
il greto del fiume Reno.
Nel 1643 la proprietà del mulino,
detto ancora De’ Rossi o di Sela dal nome del fiume, passa ai Ranuzzi conti
della Porretta dal 1482. Attorno al vecchio mulino, ancora oggi esistente,
viene costruito il nucleo originario di quello che dovrà poi divenire il paese
di Silla, allo sbocco sulla via Porrettana della strada per Bombiana detta di
Muiavacca.
Dopo oltre tre secoli di
funzionamento ininterrotto, dal 1878 la proprietà e la gestione del mulino
passò alla famiglia Guccini, dal
capostipite Domenico proveniente da Castelluccio, ai figli Antonio e Giuseppe,
che poco lontano edificarono un piccolo oratorio, dedicato a San Bartolomeo,
assieme allo zio don Bartolomeo Fabbri, e poi al nipote Bartolomeo ed ai suoi
figli Sergio, Luciano e Gianfranco. Anche l’Oratorio esiste ancora, anche se
non è più dedicato al culto, ma per nove anni, dal 1944 al 1953, è stato anzi
chiesa parrocchiale di Silla.
Un’altra testimonianza storica
legata all’origine del paese è costituita dal ponticello in legno che
scavalcava il fiume Silla, attestato in una mappa del 1792, la manutenzione del
quale era affidata al mugnaio di Silla “per comodo degli abitanti” dal comune
di Bombiana, poiché consentiva loro di accedere al grande mercato del Bagno .
Nello stesso punto nel medioevo i pellegrini guadavano probabilmente il fiume Silla
per salire e sostare al vicino soprastante ospitale di San Giacomo di Corvella
dipendente dall’Abbazia vallombrosana di Vaiano.
Nel 1857, dopo l’apertura della
strada Porrettana fino a Pistoia, viene aperta a Silla un’osteria, che diverrà
più frequentata con la successiva apertura a fine secolo della strada
carrozzabile Porretta – Fanano : nasce così il bivio o l’incrocio di strade
attorno al quale si svilupperanno le prime industrie (ferriere) e l’abitato di
Silla, facendone uno snodo fondamentale della viabilità montana. Alla fine
dell’800 ben cinque famiglie sono attestate ed abitano nel centro di Silla.
Foto del mulino e del paese (vecchie cartoline)
La nascita della Parrocchia (2)
Nel 1941 un Comitato di abitanti
di Silla apre una raccolta di fondi per ottenere una “chiesa locale” per i
sempre più numerosi abitanti del paese, e chiede nel frattempo alle famiglie
Guccini di Silla e di Marano la disponibilità a donare l’Oratorio di San
Bartolomeo al popolo di Silla finché
esso rimanga chiesa parrocchiale. Le Parrocchie di Bombiana e di Porretta sono
disponibili a cedere parte dei rispettivi territori alla nuova parrocchia di
Silla, e l’Arcivescovo di Bologna card. Nasalli Rocca il 21 novembre 1942 decreta a far tempo dal 1° gennaio 1943
l’erezione della nuova parrocchia col titolo di San Bartolomeo apostolo, ed il
beneficio del podere “il Marchione” di cinque ettari che si trova a Bombiana.
Il 25 marzo 1944, nella chiesa di
San Marino di Bentivoglio, il card. Arcivescovo Nasalli Rocca ordina sacerdote,
fra gli altri, don Enea Albertazzi (1919-2006), da Castelguelfo, e lo destina subito Parroco a Silla
avvertendolo che: “ce manca la chiesa e
tu dovrai costruirla, ce manca la canonica e anche questa dovrai fare …”. Il 16 aprile 1944 il giovane don Enea si
presenta all’Arciprete di Porretta presso il quale dovrà abitare. Già durante
la festa patronale dell’agosto 1945 il
nuovo parroco annuncia alla popolazione l’intenzione di costruire la nuova
chiesa e la canonica, le cui fondazioni già esistono in un terreno comprato dai
Guccini sovrastante il mulino. I lavori
iniziano solo nel 1949 con l’aiuto gratuito e volontario di oltre trenta
uomini, autorizzati a lavorare anche la domenica, e il lavoro da muratore del parroco stesso ! Alla fine del 1949
la canonica è coperta ed i muri della chiesa si innalzano per oltre 4 metri di
altezza. Nel 1950 viene eretto il portale in sassi di macigno di Montovolo ed è
finita la canonica. Nel 1951 si costruiscono ancora i muri della chiesa
portando oltre trecento metri cubi di sassi dal fiume Reno con i barrocci dei
contadini e ancora con molta manodopera volontaria. Nel 1952 arriva un
contributo ministeriale che consente di acquistare e porre in opera il legname
per il grande coperto a capriate di legno. Nel 1953 si procede con i pavimenti
i marmi, gli altari e gli arredi e finalmente il sabato 16 maggio la chiesa viene consacrata dal card.
Arcivescovo Giacomo Lercaro che
amministra anche il Sacramento della Cresima ad una cinquantina di ragazzi e
ragazze (35 di Silla e gli altri delle Parrocchie circostanti), e la domenica
17 maggio si celebra la prima festa della patrona Nostra Signora di Fatima,
alla quale anche il parroco ha voluto dedicare la chiesa, e si svolge la
solenne processione per le vie del paese con la statua della Madonna. Una
piccola lapide murata a sinistra del presbiterio ricorda la costruzione della
chiesa avvenuta “con il concorso di tutto il popolo di Silla”. Nel discorso inaugurale don Enea Albertazzi
dice fra l’altro: “la chiesa c’è, ora
bisogna formare i parrocchiani ad immagine di Cristo Signore.” Don Enea Albertazzi ha retto la Parrocchia di Silla fino al
1999, ha continuato, dopo le dimissioni da parroco ad abitare a Silla, ed è
deceduto per i postumi di un grave incidente stradale il 24 febbraio 2006. Si può ben dire, con le parole del
card. Arcivescovo Giacomo Biffi (2001) che:
”non v’è dubbio che il fulcro delle vicende dell’ultimo mezzo secolo sia
rappresentato da don Enea Albertazzi, primo parroco di questa comunità dal 1944
al 1999”.
Alla guida della parrocchia di Silla assieme a quella di
Casola, gli è succeduto don Giancarlo
Mezzini, fino al 2009, e quindi l’attuale parroco don Pietro Facchini.