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(di Marco Cecchelli) Antonio nacque a Lisbona, in Portogallo, verso la fine del secolo XII. Accolto tra i canonici regolari di sant’Agostino, poco dopo l’ordinazione sacerdotale passò ai frati Minori per dedicarsi all’evangelizzazione dei popoli africani. Svolse questo compito con gran frutto in Francia e in Italia e convertì molti eretici. Fu il primo nel suo Ordine ad insegnare teologia ai confratelli. Scrisse celebri omelie, ricche di profonda dottrina. Morì all’Arcella, presso Padova il 13 giugno 1231, ma il suo corpo fu subito trasportato in città dove gli fu dedicata la famosa basilica, ancora oggi frequentatissima meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Appena un anno dopo la morte, papa Gregorio IX lo proclamò santo. La fama di taumaturgo, (si quaeris miracula “se chiedi miracoli”, è l’espressione universalmente usata), per molto tempo oscurò le sue doti di teologo sino a che, nel 1946 Pio XII lo proclamò dottore della Chiesa universale. La classica immagine del Santo, rivestito dal saio dei Frati Minori Osservanti, con in braccio Gesù Bambino, è produzione seriale della ditta Clemente Tappi di Torino. L’ancona, in stucco policromo è opera del plasticatore Alberto Alberti coadiuvato dal padre Gaetano (1894). La decorazione della cappella è di Augusto Pagliarini, eseguita nel 1943 su impulso dell’arciprete don Oreste Marchi. |